Ultime volontà di un poeta
- Claudio Nuccio
- Jan 22, 2019
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Che tu sia presente, Padre durante le omelie, quando nella mia salma ristagna il lezzo di fiori che non ho scelto, nell'abito intonso, col volto d'intonaco.
Scegli le parole più dolci, più false, quelle che sei incapace di darmi durante un pasto: i languori dello stomaco non sono i soli.
E continua a dissimulare, tra le lacrime fresche, mai gelide quanto le mani che usavi per strappare e ricucire la mia fisionomia.
E continua, fino a non reggerti in piedi: non esiste una sola farsa che non accresca la bugia per ricordare la pantomima.
E quando sarai nel corteo, nel lutto del figlio Tuo, che non ti apparteneva, occupato a pensare alle bollette o all'affitto per ogni passo Ricorda: non c'è stato un mio passo su cui non gravasse la tua ombra, seppure tu fossi ai piedi delle scale.
E se ti lascio troppo solo, fratello, perdona la mia assenza : eri amico prima di essere sangue e non c'è scusa che ripaghi il mio abbandono
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