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P.s

  • Claudio Nuccio
  • Dec 9, 2018
  • 1 min read

Avevo creduto di poter trascinare questa roccia, una e una volta ancora, levigandola ogni passo con la pelle delle mani.

E spingendo, più e più volte, scoprire un nuovo fiore cresciuto da terre sterili, o una nuvola che sia la fisionomia del ricordo, un permesso per perdermi nel compito che condividiamo.

A fatica compiuta gli steli e le nuvole sono piatte sotto il peso della pietra che cresce più grande e più ruvida, mentre la pelle cade nell'ennesima muta.

Stavolta, però, siedo ai piedi del pendío, ancora stremato. Quest' incarico non è il mio. Con un bastoncino sarò un rabdomante e cercherò un'altra falda da cui abbeverarmi.


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© 2017 - Il Simposio della Poesia 

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