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Palpiti

Sono sicura: so di essere la metà della tua mela, perfetta nelle mie ammaccature per esser troppo dura

con me stessa;

nelle guance arrossate dalla timidezza, e dalle lacrime fredde di questa indifferenza che logora il torsolo, coriaceo da tempo.

Non ritrovare più l'intesa, rimanere per sempre insonne al suono di un cuore straniero che batte nel petto: è questo che temo.

Anzi, peggio: ascoltare i palpiti estranei, ma fremere solo al pensiero dei tuoi; trovare braccia tra cui ripararmi, ma scaldarmi soltanto tra le tue.


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