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Giulia

Il punto è che vieni e destabilizzi, anzi, il punto è che vieni, e basta. Giulia, è la rinuncia a tenerci assestati. siamo una possibilità strozzata: un aborto di gardenia che sembra una primula. L'equilibrio ti confonde, viviamo da compromesso, mordendoci quando il cosmo è sazio. Siamo stelle che appassiscono al contatto, l'ostacolo è la nostra nebulosa. Già sei approdata. “Sei goffo a riva coi braccioli” Sto rigirandomi i pollici, non tocco terra per timore di sporcarmi le zampe. L’orizzonte è per chi sogna. Giulia, non riesco a leggere, tra milioni di piroette, la retorica della fiducia, che balli, immobilizzarti è necessario, che stanchezza. Orbitarti intorno, smussarti le scapole al ritorno, mi avvilisce, Giulia, fermati, ti prego. Non vedi che urlo? Anzi, non ti interessa che urlo. Non è un problema tuo, E no, non dico che aspetterò, dove poi, a che scopo? 


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