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Ballata dei sogni infranti

  • Giovanni Vanacore
  • Jul 9, 2018
  • 1 min read

Saltellavi e cantavi su un poco di terra Scalza tra le pietre di una foresta Ad un passo da te un coniglio sventrato Ma non lo sapevi o non t’era importato

Era il sogno di una strana estate Una di quelle d’ingenuità e fate O forse di un leggero tanto profondo Da scordarsi che ancora calpesti il mondo

A quella sorridente Puck lanciai un fiore Una margherita storta dal mio dolore E nell’inganno di un bel teatro T’avrei portata a casa e amato

Ma sotto il costume c’è una delusione Un fiocco di neve travestito da fiore Davanti al camerino mi trovai a sentire Il tuo dolciastro piangere il tuo maledire

Sono tornati i lupi in quella foresta I regni di nuovo pronti alla guerra E non ebbi la pietà di chiederti il nome Schiacciai applaudendo quelle parole

Se le loro ombre vi hanno offeso È perché il sole è di nuovo teso Si scioglie un sogno davvero felice Ma mi tengo stretta stretta L’ipotesi dell’attrice Che ride ride e ride


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