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Wabi-sabi

  • Claudio Nuccio
  • Jun 28, 2018
  • 1 min read

V'è un giardino a Kyoto Che nutre quindici massi E infiniti ciottoli levigati A perfezione

.

Si colmano, allo sguardo, I languori e con un dito punto E conto quei dorsi ad uno Ad uno, fino a farne un gioco.

Contai mille volte, accompagnato Dal palmo che oscilla e cercai Un nuovo angolo, di volta in volta: Ad ogni conta sfuggiva La quindicesima schiena.

Cresceva una ruga appassita Dopo ogni numero pronunciato, Tra le gocce che stillavano Silenziose come ciglia.

Scoprii, ad ogni inizio, La sempre morente bellezza Del difetto.


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