Apologia delle tende e dei tuffi
- Mario Alessio Guarano
- Jun 1, 2018
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Le tende tirate su in spiaggia contro la fine del giorno e i tuffi di pancia nel mare aspettano il nostro ritorno.
Ce ne sono tanti, là fuori, abortiti nel ventre di un sogno: ognuno lasciato a morire attaccato al suo fragile scoglio.
E su questo scoglio sperduto, lasciato cadere tra la città e il mare, ancora una volta è l’ora di sederci e restare.
Sopra uno scoglio qualunque mi hai detto di volertene andare, l’hai detto scuotendo le spalle come per non farmi male.
E il mare mormorava piano al rosso del cielo d’Agosto mentre io cercavo invano quello che era andato perso.
Il volto sicuro e deciso forse è svanito tra i tuffi, il sorriso nella tenda deserta in cui c’era spazio per tutti.
Succede questo a contare la vita e le stelle lontane? Ad ogni numero aggiunto va via una luce e il vuoto rimane.
Eppure mi parli ancora dallo scoglio più in là nel mare: ma quelle che ascolto non sono le parole di chi rimane.
Ce n’è solo uno, là fuori, abortito nel ventre di un sogno: ma dal tempo delle tende e dei tuffi non è cambiato poi molto.
Sul nostro scoglio nascosto è ora di sederci e restare: parlerai di un ultimo tuffo ed io ti starò ad ascoltare.
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