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Ti consegnerò - lo giuro -

Ti consegnerò - lo giuro - la mappatura del mio volto. Sono certa veglierai su di lei, come fosse l'ultimo corpuscolo, il passo indifferibile.

Mi curerai da lontano annotando ogni anomalia: rimedierai alle deviazioni con la stessa padronanza che riserbi alla rinuncia.

Forse io, nel traffico, tra i tuoni di una giornata particolare ti chiamerò e tu - lo giuri - anche nella pienezza mi avvertirai.

L'appartenenza, tu mi insegni, non si trova sotto un tetto o in una bocca da sfamare: è nella salda simmetria di ogni nostro movimento.


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