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L'inganno è nelle cose

Se la traduzione è inevitabile, se la parola che conservi nella bocca gravida venisse al mondo come un figlio non tuo, di cui non riconosci il pianto – è nel dolore il primo legame – sarebbe lecito, necessario, trovare un segno di comune accordo. Ma l’inganno – dici – è nelle cose, non nel linguaggio: nel pane che il padre spezza a tavola, all’ora di cena; le briciole sulla tovaglia, lasciate per l’urgenza della fame, finché non si sparecchia. L’inganno – dici – è nelle cose, nelle bocche che non sanno parlare, restando mute; così nascono parole senza padre né madre: figli che non appartengono a nessuno.


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