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Dalla rocca di Bergamo alta

  • Salvatore Quasimodo
  • Jan 1, 2018
  • 1 min read

Hai udito il grido del gallo nell'aria di là dalle murate, oltre le torri gelide d'una luce che ignoravi, grido fulmineo di vita, e stormire di voci dentro le celle, e il richiamo d'uccello della ronda avanti l'alba.

E non hai detto parole per te: eri nel cerchio ormai di breve raggio: e tacquero l'antilope e l'airone persi in un soffio di fumo maligno, talismani d'un mondo appena nato. E passava la luna di febbraio aperta sulla terra, ma a te forma nella memoria, accesa al suo silenzio. Anche tu fra i cipressi della Rocca ora vai senza rumore; e qui l'ira si quieta al verde dei giovani morti, e la pietà lontana è quasi gioia.


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