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Odi, IV, 10 (Ligurino)

  • Quinto Orazio Flacco
  • Nov 15, 2017
  • 1 min read

O crudelis adhuc et Veneris muneribus potens,

insperata tuae cum veniet pluma superbiae

et, quae nunc umeris involitant, deciderint comae,

nunc et qui color est puniceae flore prior rosae

mutatus Ligurinum in faciem verterit hispidam,

dices, heu, quotiens te speculo videris alterum:

«Quae mens est hodie, cur eadem non puero fuit,

vel cur his animis incolumes non redeunt genae?»

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Crudele ancora e possente dei doni

di Venere, quando una non creduta

lanugine sorprenderà la tua superbia

e il volo della chioma sulle tue spalle

cadrà, e la luce tua di rosa purpurea

sfigurerà, Ligurino, in uno dei volti virili,

allo specchio dirai, e ti parrà d'essere altri:

«Quale anima ho oggi, perché così non fui ragazzo,

e perché a questo cuore non torna il volto intatto?»


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