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Ascolta

Ascolta… La notte percorre silente I corridoi ammuffiti, Tra la polvere a volte si sente Un singhiozzo di cuori feriti. Ma il giorno corre saltando Due alla volta i gradini: Le ragazze vanno cantando, I ragazzi in pantaloncini, Sbattono, ridono, riempiono Le mura di risa… è sera. (Tutti un attimo tacciono, Un attimo - passa - od un’era…) Un attimo ancora si torna Ad essere quel che si era: Da altrove una casa: “Ritorna”.

Ma ascolta Ché l’Ave Maria della cena Col canto di molti svanisce, E risuona un fremito in pena… Risuona, soffre e finisce: Riprende la vita già cara Che scorre in quel luogo da molto, Tra quella risata amara E quel vacuo sguardo sul volto: Con l’anima persa nel vuoto Tra alberi, geloni e nebbia Emerge un passato remoto, Un ronzare di mietitrebbia…

Ma ascolta! Non vedi, non senti, non parli Ma guardi una mano fantasma Che ti riempie il petto di tarli, La vita d’un qualche marasma. Non vuoi vedere o parlare, Ma soffri: un alieno torpore Ti impedisce di accettare Che ormai sono corte le ore.

Ascolta… Ma il giorno corre saltando Per quei polverosi gradini: In quella casa un vento blando Annoda ed intreccia destini.

Ma ascolta! Ché ancora la notte, silente, Va per quei luoghi lontani: Ascolta, Ché anche la nebbia si pente Di come ieri diventa domani.


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