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L'or di notte

  • Giovanni Pascoli
  • Oct 24, 2017
  • 1 min read

Nelle case, dove ancora

si ragiona coi vicini

presso al fuoco, e già la nuora

porta a nanna i suoi bambini,

uno in collo e due per mano;

pel camino nero il vento,

tra lo scoppiettar dei ciocchi,

porta un suono lungo e lento,

tre, poi cinque, sette tocchi,

da un paese assai lontano:

tre, poi cinque e sette voci,

lente e languide, di gente:

voci dal borgo alle croci,

gente che non ha più niente:

- Fate piano! piano! piano!

Non vogliamo saper nulla:

notte? giorno? verno? state?

Piano, voi, con quella culla!

che non pianga il bimbo... Fate

piano! piano! piano! piano!

Non vogliamo ricordare

vino e grano, monte e piano,

la capanna, il focolare,

mamma, bimbi... Fate piano!

piano! piano! piano! piano!


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