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Alla sera

  • Ugo Foscolo
  • Sep 26, 2017
  • 1 min read

Forse perché della fatal quïete tu sei l’immago, a me sì cara vieni, o Sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni,

e quando dal nevoso aere inquïete tenebre e lunghe all’universo meni, sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge; e mentre guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.


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© 2017 - Il Simposio della Poesia 

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