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Catatonia

Sto immobile, fermo, con lo sguardo fisso sull’anonima parete bianca, o forse grigio perla – a chi importa.

A chi importa.

Rispondo annuendo o scuotendo la testa alle domande di un interlocutore che dieci minuti fa ha lasciato la stanza.

Sto bene… Sto bene…

L’eco di una camicia di forza mi riempie ciò che resta di una mente che una volta era aperta alla vita.


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