Wislawa Szymborska
- Valeria Lattanzio
- Jun 24, 2017
- 1 min read
È tutto vero, Wisława
ti gridano attorno.
Alla tua sinistra ride Teresa,
professoressa amica:
- Il Nobel, Wisława, pensa
il Nobel!
Adam scatta una foto
a colori.
Sei a Zakopane, sud
della Polonia.
È il 1996.
La vita è bella
come sempre.
Socchiudi gli occhi,
sorridi commossa,
è tutto irreale.
Dopo aver creduto a lungo di star soltanto
trascinando aquiloni, sorridendo
di gatti, Vermeer e cipolle.
Il palmo finisce
sulla fronte.
Non fai neppure in tempo a posare
la sigaretta, che resta
fra le dita.
Non fai neppure in tempo a pronunciare
una qualche
parola.
Ti senti come
ubriaca.
È il 1996.
La leggerezza indossa
un maglione bianco
e oggi ha vinto.
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