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Wislawa Szymborska

È tutto vero, Wisława

ti gridano attorno.

Alla tua sinistra ride Teresa,

professoressa amica:

- Il Nobel, Wisława, pensa

il Nobel!

Adam scatta una foto

a colori.

Sei a Zakopane, sud

della Polonia.

È il 1996.

La vita è bella

come sempre.

Socchiudi gli occhi,

sorridi commossa,

è tutto irreale.

Dopo aver creduto a lungo di star soltanto

trascinando aquiloni, sorridendo

di gatti, Vermeer e cipolle.

Il palmo finisce

sulla fronte.

Non fai neppure in tempo a posare

la sigaretta, che resta

fra le dita.

Non fai neppure in tempo a pronunciare

una qualche

parola.

Ti senti come

ubriaca.

È il 1996.

La leggerezza indossa

un maglione bianco

e oggi ha vinto.


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