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Mosca

Vorrei essere per te

una donna di Montale,

una delle donne

di Montale.

Non la sua Clizia, prima ninfa

divina,

girasole che aspira

all’assoluto,

sempre sfuggente, sempre

pace momentanea e subito

assente.

Non Volpe, pseudonimo furbo,

donna sensuale dal pelo rossiccio

furba e giovane,

veloce studentessa,

non più angelo ma bufera,

disillusione

del vivere.

Vorrei essere per te la tranquilla Mosca

con cui scendere le scale,

esserino ronzante dagli occhiali spessi

come fondi di bottiglia, donna miope che sussurra

di notte carezzevoli parole:

La vita è un inferno

dolcissimo.


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