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Notturno

  • Cesare Pavese
  • Jun 23, 2017
  • 1 min read

La collina è notturna, nel cielo chiaro.

Vi s’inquadra il tuo capo, che muove appena

e accompagna quel cielo. Sei come una nube

intravista fra i rami. Ti ride negli occhi

la stranezza di un cielo che non è il tuo.

La collina di terra e di foglie chiude

con la massa nera il tuo vivo guardare,

la tua bocca ha la piega di un dolce incavo

tra le coste lontane. Sembri giocare

alla grande collina e al chiarore del cielo:

per piacermi ripeti lo sfondo antico

e lo rendi piú puro.

Ma vivi altrove.

Il tuo tenero sangue si è fatto altrove.

Le parole che dici non hanno riscontro

con la scabra tristezza di questo cielo.

Tu non sei che una nube dolcissima, bianca

impigliata una notte fra i rami antichi.


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