Mi ricordi i fiori, scarni
Mi ricordi i fiori, scarni
e leggeri e raggrinziti dal tempo,
schiacciati e consumati dalle pagine
del libro che ho deciso
di regalarti.
Diventano scuri i fiori, tristi,
grigi come il cielo di Firenze
che piange la nostra separazione;
le sue lacrime sottili filtrano gli alberi
e scorrono sul finestrino
come le mie dita veloci
tra i tuoi capelli.
Sono stanchi i fiori, lenti
come le carezze che non mi hai dato,
come le mani che avrei voluto stringere
con pesanti movimenti; è una danza
lunga, che ha inizio e fine
solo nella mia testa.