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Il casolare

Risplende di solare luce

il verde, più che mai brillante,

sul solitario casolare.

Ivi nascosto, quel m'induce,

io deserto, ad assecondare

il desir d'esser latitante.

L'edera s'aggrappa alle mura,

e quivi tutt'intorno cresce

spontanea piantina vezzosa.

In mezzo alla vasta radura

come nota stonata è rosa,

che altera da verdura riesce.

L'incanto de li raggi allude

ad ella che, rosa com'è,

spicca fiera sulle altre teste.

E lo stesso incanto me illude

d'esser corona de le creste;

di quella ne son sol il piè.

Come son, alla feritoia

scrivo appunti, che gloria astrale

bramano, e son sol cicaleccio.

Il verso è simile alla foglia

spinta lontano da libeccio:

nessun l'afferra, se non cale.


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